L'Egitto nel caos
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Dopo la deposizione dell'ex presidente Mohamed Morsi da parte dell'esercito l'Egitto è precipitato nel caos. Durante la notte e nelle ore della mattinata di oggi si sono registrati scontri tra le due diverse fazioni, quella favorevole al ex presidente e quella contraria. I principali scontri si sono registrati nelle città di Alessandria, Beheira, Minya, Giza e altri centri nel sud del Paese con un computo di almeno una trentina di morti e centinaia di feriti. I Fratelli Musulmani, sostenitori di Morsi, hanno radunato un numero impressionante di sostenitori. Ad incitare la folla dei sostenitori è intervenuto Mohammed Badie, guida spirituale del movimento che stando a quanto affermato nei giorni scorsi era stato arrestato dalle autorità militari, cosa evidentemente smentita dai fatti. In questi giorni concitati che turbano il Paese delle piramidi le notizie sono molto confuse in un gioco di propaganda tra le due parti tra affermazioni e smentite. Badie ha domandato alla folla presente di rimanere in piazza fino alla definitiva liberazione di Morsi, appellandosi anche al martirio, se necessario. Sempre nella serata di ieri sembra (il “sembra” è d'obbligo oramai) che sia stato arrestato dai militari il numero due dei Fratelli Musulmani, ex candidato alla presidenza Khairat El-Shater con l'accusa di incitamento alla violenza
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